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Pleione

Pleione voltoliniiLe Pleione, sono piante terrestri decidue originarie della Cina, del sud-est asiatico e dell'area himalayana. Hanno uno sviluppo assai singolare, infatti da pseudobulbi privi di foglie, si sviluppano in primavera prima i fiori, quindi le nuove vegetazioni. Durante la crescita, il nuovo pseudobulbo attinge sostanze ed energia dal vecchio, il quale avvizzisce e poi muore. I fiori, che sono portati singoli o in coppie su corti steli a seconda della specie, sono abbastanza grandi, da cinque fino a una decina di centimetri, e variamente colorati.
Molte delle specie (soprattutto quelle hymalayane) prediligono temperature invernali basse, fino a pochi gradi sopra lo zero. I bulbi vanno tenuti semi-interrati, in un composto leggero e drenante (anche a base di bark e pomice) e possono essere coltivati sia in vaso che in piena terra.
Una recente revisione delle Pleione è stata effettuata dall'italiano Gianantonio Torelli che ha pubblicato una bellissima monografia del genere su Caesiana n° 14/2000 (vedi pagina dei link).

Pleione formosanaLa Pleione formosana è la specie più diffusa, a punto tale che saltuariamente appare in vendita in supermercati e garden center o in cataloghi di vendita per corrispondenza.
Facile da coltivare è una specie ideale per i nostri balconi, in quanto gradisce temperature minime invernali decisamente fredde (fino a 2/3°) e sopporta molto bene anche qualche leggera gelata. In primavera, ancora prima di emettere le foglie, fa spuntare i bei fiori di 5/6 cm color lavanda su corti steli.
Il labello è bianco e frangiato, con screziature gialle. In primavera-estate va tenuta sempre leggermente umida, poi si deve diradare le innaffiature in autunno quando le foglie ingialliscono e sospenderle completamente appena cadono.
I bulbi vanno quindi tenuti al freddo e all'asciutto per tutto l'inverno, quindi si riprende ad innaffiare in primavera quando inizia lo sviluppo dei nuovi getti che possono essere da uno a tre per ogni bulbo.


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© Giulio Farinelli 1997-2005